Barolo

Chiamato re dei vini e vino dei re per la sua vicinanza alla corte sabauda, il Barolo è il più famoso dei vini prodotti con il Nebbiolo. Si identifica profondamente con il territorio di provenienza dalla grande tradizione vitivinicola: la sua terra è il territorio delle Langhe, zona piemontese compresa tra le province di Cuneo ed Asti da poco patrimonio dell'Unesco. Per la produzione sono consentite solo uve provenienti dai vigneti composti esclusivamente dal vitigno Nebbiolo e per essere messi in commercio i vini devono passare un affinamento di almeno tre anni, di cui due in botte di rovere. Per la versione Barolo riserva, il vino deve essere affinato almeno cinque anni di cui due di passaggio in legno.

Il Barolo è un grande vino, di struttura, che si presenta di colore rosso granato intenso con riflessi aranciati. Al naso è complesso, persistente ed intenso con note ampie, fruttate, floreali e con sfumature eteree o balsamiche. Al palato il Barolo sorprende per misura ed eleganza, terrosità e tannini che donano struttura e persistenza ad un frutto che si intreccia a deliziose note di liquirizia e caffè.
E' difficile dire quale sia l'invecchiamento massimo di un Barolo, ma è certo che dopo cinque/sei anni da quando viene messo in commercio può essere già molto piacevole, per arrivare al suo culmine tra i 10 e i 20 anni.

L'abbinamento con il giusto piatto non è da sottovalutare, è consigliato infatti mantenere un livello piuttosto alto anche in cucina quando si sceglie di degustare un vino di tale spessore. Il Barolo dà il suo massimo se abbinato con piatti di selvaggina, sia da pelo che da piuma, stufato di capriolo, faraona arrosto, quaglia arrosto o in tegame. Sono consigliati anche primi piatti a base di tartufo, ma si abbina anche con formaggi a lunga stagionatura.